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Cosa sono le particelle PM2,5?

Pubblicato da S&P          12/04/2022          Lettura: 3 min.

Le particelle PM2,5 sono quelle particelle il cui diametro è uguale o inferiore a 2,5 micron. Dato che un micron o micrometro è un'unità di lunghezza pari a un millesimo di millimetro, i PM2,5 sono particelle non rilevabili dall'occhio umano, caratteristica che aumenta l’importanza da attribuire a queste particelle. 

L’acronimo PM (particulate material) si riferisce a particelle di diverse dimensioni che restano sospese nell’atmosfera e nell’aria che respiriamo, riducendo la sua qualità e causando problemi alla nostra salute.

All’interno del PM troviamo i già citati PM2,5 e PM10. È importante conoscere questa differenziazione per non cadere nell’errore di considerare entrambi i tipi come fossero uguali, quando in realtà presentano importanti divergenze.

Innanzitutto la dimensione. I PM2,5 hanno un diametro uguale o inferiore a 2,5 micron mentre i PM10 hanno un diametro uguale o inferiore a 10 micron.

In secondo luogo, l’origine e il materiale da cui sono composte queste particelle. I PM10 sono solitamente associati a origini e componenti naturali, mentre i PM 2,5 provengono più frequentemente da fonti legate all’attività umana come l’emissione di gas inquinanti dai veicoli.

Avendo capito le principali differenze, ci concentreremo ora sulle particelle PM 2.5, vista la loro pericolosità e l’importanza di ridurne le emissioni e l’esposizione per evitare gli effetti nocivi sulla salute.

Origine delle particelle di PM 2,5

L’origine di queste particelle è solitamente associata all’attività umana, ma si possono distinguere due fonti principali:

  • origine primaria: principalmente il traffico stradale, l’industria, l’edilizia, l’agricoltura o le emissioni legate al riscaldamento degli edifici. In questo caso, le particelle vengono emesse direttamente nell’atmosfera;
  • origine secondaria: causata da reazioni chimiche nell’atmosfera stessa, che sono generalmente provocate da gas come SO2, NOx, NH3 e composti organici volatili.

Pericolosità del particolato PM 2,5

Uno dei problemi sanitari più gravi è la capacità di queste microparticelle di penetrare nei polmoni e raggiungere anche gli alveoli, veicolando sostanze nocive in zone molto sensibili dell’apparato respiratorio con possibilità di aggravare malattie respiratorie e, nei casi più gravi, causare la morte.

Altro aspetto fondamentale è la minuscola dimensione di queste particelle, che ne favorisce la permanenza in sospensione nell’aria così come il loro ingresso attraverso le narici di persone e animali. Un’elevata esposizione a queste particelle può portare a patologie e problemi di salute, tra cui spiccano:

  • problemi respiratori: sia aggravamento che causa di malattie come bronchite, asma o allergie, irritazione delle vie respiratorie e dei polmoni e anche maggiore suscettibilità alle malattie respiratorie;
  • malattie cardiache: vari studi mostrano l’incidenza delle particelle di PM 2,5 nelle patologie del sangue e cardiache, portando a infiammazioni del sistema circolatorio, alterazioni della viscosità sanguigna e della pressione sanguigna, che possono causare aritmie, infarti, ictus o aggravare altri tipi di malattie cardiovascolari;
  • abbassamento dell’aspettativa di vita: l’esposizione prolungata a queste particelle inquinanti in una società può ridurre la sua aspettativa di vita complessiva.

Come ridurre l’esposizione a queste particelle?

Il PM2,5 è uno degli inquinanti più difficili da affrontare, e ridurne le emissioni e l’esposizione è una sfida fondamentale.

Sebbene sia praticamente impossibile evitare l’esposizione a queste particelle, possiamo adottare alcune misure a livello privato o individuale: 

  • Evitare l’esercizio fisico in aree urbane con molta attività industriale e/o traffico come strade principali, aree industriali, e così via.
  • Verificare l’indice di qualità dell’aria previsto per evitare di trascorrere troppo tempo all’aperto in aree inquinate, o sostituire esercizi fisici intensi (corsa, ciclismo) con attività più moderate come la camminata, poiché la probabilità di inalare PM2,5 aumenta con lo sforzo fisico.
  • Mantenere una buona ventilazione degli ambienti al chiuso (case, uffici, spazi pubblici) attraverso sistemi di ventilazione e azioni che garantiscano una buona qualità dell’aria indoor.

La realtà che emerge è che le particelle PM2,5 sono un problema indipendente dall’età e dai confini. L’impegno a ridurne la presenza nell’atmosfera deve essere globale e le società nel loro insieme devono lavorare affinché la qualità dell’aria che tutti respiriamo sia sempre salubre, evitando problemi di salute e contribuendo a un miglioramento della qualità della vita, sia in città che nelle periferie.

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