Normalmente nell’atmosfera si trovano sostanze in diverse concentrazioni che possono causare fastidi e/o rischi per la salute delle persone. È ciò che si chiama inquinamento atmosferico.
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La natura dei principali inquinanti dell’aria può variare e derivare da fonti mobili, naturali o stazionarie. Nella maggior parte dei casi, la loro origine proviene da processi industriali che implicano la combustione. Le fabbriche, così come le automobili ed il riscaldamento residenziale generano anidride carbonica, monossido di carbonio, ossidi di nitrogeno e azoto.
I sistemi di ventilazione meccanica incorporano dei filtri che permettono di eliminare questi inquinanti e così contribuire alla salubrità dell’aria all’interno degli edifici. Ogni tipo di filtro ha una determinata efficienza nel trattenere particelle di una specifica dimensione. Per questo, è fondamentale identificare quale tipo di inquinante può contenere l’aria che verrà distribuita attraverso il sistema di ventilazione.
Standard di qualità dell’aria esterna
La normativa fissa degli standard di qualità dell’aria esterna, mediante i quali si vuole proteggere la popolazione dagli effetti negativi sulla salute provocati dall’esposizione agli inquinanti.
L’Environmental Protection Agency (EPA) di EE.UU. ha stabilito alcuni valori ampiamente riconosciuti a livello internazionale. Vengono utilizzati come riferimento per definire la qualità dell’aria esterna, ma anche per la ventilazione all’interno degli edifici.
Secondo l’EPA si stabiliscono due tipi di standard:
- Standard primari: fissano limiti destinati a proteggere la salute pubblica, includendo la popolazione più sensibile come asmatici, bambini e anziani.
- Standard secondari: fissano limiti per proteggere il benessere della popolazione ed includono la protezione dalla diminuzione della visibilità, danni agli animali, all’agricoltura, alla vegetazione e agli edifici.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che l’esposizione ad alti livelli all’inquinamento dell’aria costituisce un serio rischio per la salute.
Effetti sulla salute degli inquinanti primari
- Monossido di carbonio. A livelli bassi/medi può provocare mal di testa, nausea e stanchezza. Con maggiori livelli di esposizione gli effetti collaterali più comuni sono la perdita di memoria e confusione mentale. In caso di estrema esposizione può causare la morte della persona che respira l’inquinante.
- Ossido di azoto. Questo inquinante danneggia l’apparato respiratorio, crea irritazioni alla pelle e nelle mucose di diversi organi. Inoltre, aumenta la predisposizione a malattie respiratorie ed è dimostrato che sia legato alla comparsa del cancro ai polmoni.
- Diossido di zolfo. Può darsi che l’effetto del diossido di zolfo più conosciuto è relativo all’ambiente, la pioggia acida. Ma anche sulla salute ha degli effetti dannosi: è causa di cheratite, infiammazione delle vie respiratorie ed arresto cardiaco.
- Benzene. Una semplice esposizione tra i 5 e i 10 minuti a questo inquinante primario può causare la morte di una persona. Con una minore esposizione, si hanno sintomi di irritazione allo stomaco, tachicardia, brividi e mal di testa.
Per evitare gli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico alla nostra salute è necessario disporre di un sistema di ventilazione meccanica equipaggiato con filtri appropriati a ridurre i livelli di concentrazione presenti nell’aria esterna, migliorando la salubrità offerta dall’edificio.
Filtri come quelli a carbone attivo, elettrostatici e lampade a polarizzazione attiva permettono di trattenere alcune particelle gassose e il particolato PM. Con la loro installazione si diminuisce direttamente il livello di inquinamento dell’aria che entra attraverso i punti di presa aria esterna del sistema di ventilazione. Questo va direttamente a beneficio della salute degli occupanti dell’edificio.
