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Una scommessa per la progettazione sostenibile

Pubblicato da S&P          07/02/2022          Lettura: 3 min.

I paesi sono molto consapevoli dell’importanza che hanno la sostenibilità e la cura dell'ambiente. Questa esigenza, sempre più pressante a causa del riscaldamento globale, sta inducendo governi ed enti sovranazionali a limitare o vietare qualsiasi attività che non garantisca standard sostenibili e rispettosi dell'ambiente. L’edilizia non ha fatto eccezione, proprio per questo la costruzione industrializzata e il design modulare scommettono sulla progettazione sostenibile.

Senza andare oltre, i fondi di recupero dell’Unione Europea sono progettati in modo tale da finanziare solo quei progetti che hanno standard di sostenibilità, poiché il raggiungimento della massima sostenibilità possibile nei processi produttivi è uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) di l’ONU. Allo stesso modo, i grandi investitori istituzionali hanno avviato una strategia di disinvestimento di asset non sostenibili, che sta interessando anche i mercati dei capitali.

Davanti a questo nuovo paradigma, l’architettura e l’edilizia sostenibile, smetterà di essere un genere di nicchia per diventare una pratica obbligatoria. Molti analisti affermano che il futuro dell’edilizia sarà green. In questo senso, l’edilizia industrializzata è un sistema che ha molto da dire per rendere possibile tale esigenza.

I fattori che influiscono nell’edilizia sostenibile

L’uso sempre più diffuso dell’edilizia industrializzata e della progettazione modulare hanno una serie di conseguenze a livello economico, ecologico e sociale. Tutti fattori che hanno influenzato l’elaborazione e la progettazione di politiche pubbliche e metodologie private che migliorino il benessere di tutta la popolazione.

Fattori economici

Da alcuni anni, l’accesso all’abitazione è uno dei principali problemi economici del paese, particolarmente per i giovani. Il prezzo degli alloggi nelle grandi città può essere esorbitante, al quale bisogna aggiungere altri costi nascosti legati al funzionamento e alla manutenzione.

L’edilizia industrializzata (definita anche “prefabbricazione edilizia” o “edilizia off-site”) costituisce un processo efficiente, nel quale i costi sono sufficientemente ottimizzati al fine di evitare l’innalzamento del prezzo. Inoltre, grazie alla metodologia BIM, il processo è molto più coordinato e le simulazioni permettono di ridurre al massimo i sovraccosti associati all’intero progetto costruttivo.

Fattori sociali

Oltre ai fattori economici, le abitazioni costruite con un sistema di edilizia off-site soddisfano una serie di esigenze sociali legate alla progettazione urbana, all’accessibilità e alla personalizzazione degli spazi.

Di fatto, gli edifici aperti o adattabili sono allestiti in modo tale che l’utente possa adattarlo alle sue esigenze, migliorando la sua soddisfazione e il suo benessere, senza che questo si ripercuota negativamente sul benessere di altri cittadini.

Fattori ecologici

L’edilizia è uno dei settori più importanti del nostro Paese, sia in termini di occupazione che di contributo al PIL.

È un settore fondamentale per l’economia italiana che, tuttavia, consuma una grande quantità di risorse naturali e produce moltissimi residui inquinanti.

Le nuove tecniche applicate nel processo produttivo, in modo particolare attraverso l’edilizia industrializzata, riducono al minimo i residui della costruzione, dato che la maggior parte dei materiali vengono prodotti in fabbriche e officine, oltre a prolungare il ciclo di vita degli edifici.

Quali benefici per l’ambiente?

L’edilizia industrializzata utilizza materiali prodotti in fabbriche e officine che vengono poi assemblati e montati in moduli direttamente nel luogo in cui verrà ubicata l’abitazione. Questo modello comporta una serie di benefici in materia di sostenibilità, particolarmente in tutto ciò che si rapporta alla tutela dell’ambiente.

Rispetto all’edilizia tradizionale o in loco, i vantaggi di quella industrializzata sono più che evidenti:

  • Ottimizzazione delle risorse, sia nei tempi di esecuzione che nel controllo della qualità del processo.
  • I controlli di fabbricazione sono molto più rigorosi rispetto a quelli realizzati in cantiere, il che aumenta la durata dei materiali.
  • Si genera una minore quantità di residui, che possono essere riutilizzati o riciclati nella stessa fabbrica.
  • Riduzione dell’emissione di polvere o altre particelle nell’ambiente evitando le scorte di materie prime e impianti di produzione del calcestruzzo.
  • I materiali e i moduli possono venire smontati nel caso necessitino di riparazione o abbiano superato la loro vita utile. Nel caso dell’edilizia tradizionale è necessario effettuare una demolizione, che genera ancora più rifiuti per l’ambiente.
  • Il tempo di esecuzione dell’opera è molto minore, quindi si ha un minor consumo energetico.

La ventilazione meccanica nell’edilizia sostenibile

Uno dei sistemi che contribuisce ad un’edilizia sostenibile è la ventilazione meccanica; ovvero un sistema in cui il movimento dell’aria, immessa ed espulsa da un edificio, è generato dall’azione di un ventilatore.

Il principale vantaggio di questo tipo di sistemi risiede nella possibilità di installare un recuperatore di calore, ovvero un sistema che permette la ventilazione controllata di un edificio minimizzando gli sprechi energetici. Come? Sfruttando parte dell’energia contenuta nell’aria di estrazione per cederla all’aria di immissione.

Questo sistema è utile sia in estate, recuperando l’energia utilizzata per raffrescare cedendola  all’aria esterna, sia in inverno, recuperando il calore dell’aria estratta per riscaldare l’aria in entrata.

Grazie ai loro elevati livelli di efficienza energetica, nell’edilizia sostenibile stanno diventando uno standard i sistemi di ventilazione meccanica controllata. Una soluzione che, più che una proiezione del futuro, è diventata una valida

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