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Sicurezza sul lavoro: anche il microclima e il benessere termico ne fanno parte

Pubblicato da S&P          09/11/2021          Lettura: 4 min.

Il microclima che si ottiene negli ambienti di lavoro dipende da una serie di fattori fisici che, per poter garantire il benessere termico dei lavoratori, devono essere adeguatamente valutati.

Il “Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi lavoro” (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) impone, tra gli altri aspetti, nella valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro, di considerare anche quelli legati alle condizioni microclimatiche e al comfort termico.

Nell’allegato IV del Testo Unico vengono presi in considerazione i requisiti da rispettare valutare nei luoghi di lavoro affinché in questi non vi sia un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, stabilendo gli obblighi dell’azienda in relazione alle condizioni edilizie del luogo di lavoro. Fra gli altri ambiti abbiamo anche il Microclima, che viene a sua volta suddiviso in:

  • Aerazione dei luoghi di lavoro  chiusi
  • Temperatura dei locali
  • Umidità

Requisiti e condizioni

Il Testo Unico tuttavia non dà indicazioni sui valori limite da rispettare per i diversi parametri microclimatici menzionati, ma si limita a dare indicazioni generiche atte a garantire condizioni ambientali adeguate che in nessun caso costituiscano una fonte di disagio o di fastidio per i lavoratori.

Per individuare i requisiti è necessario quindi fare riferimento a normative più specifiche.

Prendendo spunto dalla letteratura e da alcune normative (per es. UNI EN ISO 7730:2006, UNI EN ISO 27243:1996, UNI EN ISO 7933:2005, UNI 10339:1995, UNI EN 16798-1:2019), si riportano di seguito alcuni valori limite per diversi parametri.

Temperatura

In generale la temperatura dell’aria dev’essere tra i 10°C e i 30°C, in particolare per attività di ufficio la temperatura dev’essere tra i 17 e i 28°C.

Umidità relativa

L’umidità relativa deve essere compresa tra il 35% e il 70%, ad eccezione dei locali dove esistono rischi per elettricità statica e nei quali il limite minimo è del 50%.

Correnti d’aria

Un’altra condizione ambientale alla quale i lavoratori non devono essere esposti in maniera frequente o continuativa.

La velocità dell’aria dev’essere tra 0,05 m/s e 0,40 m/s.

Ricambio d’aria minimo

Infine, bisogna tenere in conto che il ricambio d’aria minimo nei luoghi di lavoro, a seconda del tipo di attività, di inquinanti presenti e di temperatura del locale, la portata varia da 15 m³/h a 45 m³/h per persona.

Inoltre, occorre verificare che il sistema di ventilazione impiegato e, in particolare, la distribuzione delle immissioni di aria pulita e delle estrazioni di quella viziata, assicurino nel luogo di lavoro un effettivo ricambio d’aria.

Dato che le condizioni ambientali sono direttamente correlate alla qualità dell’aria interna, dobbiamo garantire un’adeguata ventilazione e ricambio d’aria con l’obiettivo di garantire un luogo di lavoro salubre e confortevole.

L’importanza della qualità dell’aria indoor

L’ermeticità degli edifici e i ridotti tassi di rinnovo dell’aria (per raggiungere la massima efficienza energetica e, di conseguenza, il risparmio), l’utilizzo di materiali sintetici (con eccessiva presenza di prodotti chimici), la qualità dell’aria esterna disponibile (in molti casi affetta da inquinamento atmosferico), e la riduzione dei livelli di ricambio d’aria sono alcune delle cause di una cattiva qualità dell’aria indoor.

Quando sono presenti uno o più di questi fattori, gli utenti possono soffrire di disagio o problemi di salute. La maggior parte dei problemi, in genere di natura minore, sono causati dalla presenza di composti chimici nell’aria. I sintomi possono essere irritazioni (occhi, naso e gola), secchezza di pelle e mucose, mal di testa, sonnolenza, ecc. Inoltre, la presenza di agenti biologici può provocare allergie (riniti, polmoniti ipersensibili, asma) e infezioni (legionellosi).

Aria pulita nel vostro sistema di ventilazione e di condizionamento

La funzione della ventilazione meccanica è quella di controllare le sostanze generate abitualmente dagli utenti di un edificio (bioeffluenti) per evitare un’aria viziata e cattivi odori. La ventilazione e la climatizzazione in un edificio hanno un duplice obiettivo: da un lato, far sì che gli ambienti ai quali si espongono gli utenti siano salubri e confortevoli, garantendo aria fresca e priva di inquinanti; dall’altro, raggiungere un elevato livello di comfort termico.

Come possiamo garantire aria pulita?

Gli elementi dei sistemi di ventilazione e di climatizzazione responsabili della pulizia dell’aria sono i filtri. Le loro funzioni sono diverse: da un lato trattengono il particolato dell’aria immessa, dall’altro proteggono dalla polvere e dalla sporcizia  i componenti del sistema di ventilazione e climatizzazione, e infine, prevengono la formazione di fonti di contaminazione microbiologica.

Se vogliamo un sistema di ventilazione e climatizzazione efficiente, in fase di progettazione dobbiamo tenere in considerazione le caratteristiche dei filtri, ovvero, la loro capacità di filtrazione, la perdita di carico e l’efficienza che offrono. In un sistema di climatizzazione, dobbiamo assicurarci che l’aria che attraversa le unità di scambio termico sia aria filtrata e pulita.

Fattori che portano un sistema di ventilazione a deteriorare la qualità dell’aria interna

La ventilazione di un locale può essere influenzata dai diversi fattori:

  • Ingresso di sostanze inquinanti: per evitare l’ingresso di inquinanti dall’esterno (e, di conseguenza, un ambiente interno contaminato), dobbiamo assicurarci di localizzare e orientare la presa aria esterna in zone dove l’aria è pulita, con aperture controllate e sistemi di pulizia adeguati, e che il sistema sia correttamente dimensionato.
  • Dispersione degli inquinanti: per non favorire la dispersione di inquinanti nell’aria bisogna evitare impianti singoli (i locali devono avere la propria ventilazione) e sistemi di ricircolo dell’aria. Inoltre, devono essere prese in considerazione le differenze di pressione tra i locali.
  • Ventilazione insufficiente dei locali: per garantire che tutte le zone siano adeguatamente ventilate, il sistema di ventilazione deve essere bilanciato, ovvero il numero e la dimensione diffusori e delle estrazioni devono essere adeguati.
Capitolo 1 - Composizione dell'aria