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Come calcolare il ricambio d’aria di un ambiente?

Pubblicato da S&P          03/10/2023          Lettura: 4 min.

La ventilazione è un aspetto fondamentale per garantire la qualità dell'aria di un ambiente, sia esso residenziale commerciale o industriale. Un corretto ricambio dell'aria aiuta a eliminare inquinanti, umidità in eccesso e odori sgradevoli, migliorando il benessere e la salute delle persone. In questo articolo vedremo come calcolare il ricambio dell'aria in base alla normativa italiana ed europea, focalizzandoci su abitazioni, uffici, ambienti commerciali e ambienti industriali.

Calcolo del ricambio dell’aria

Il ricambio dell’aria, espresso in ricambi/ora (h^-1), rappresenta il volume d’aria che deve essere sostituito in un ambiente in un’ora per mantenerlo salubre. La formula di base per calcolare il ricambio dell’aria è:

Formula di base per calcolare il ricambio dell'aria | S&P

Un tasso di ricambio adeguato dipende dalla destinazione d’uso dell’ambiente. Ad esempio, in un bagno o una cucina, dove la produzione di umidità e odori è elevata, il ricambio deve essere più frequente rispetto a una camera da letto.

Fattori da considerare per un ambiente sano e confortevole

Il calcolo del ricambio dell’aria è un processo che tiene conto di diversi fattori necessari a garantire un ambiente sano e confortevole. Vediamo in dettaglio alcuni dei principali fattori che influenzano il calcolo del ricambio dell’aria:

  1. Dimensioni dello spazio: è molto importante misurare accuratamente il volume dell’ambiente per calcolare il ricambio in modo corretto. Spazi più grandi richiedono un maggior volume d’aria da sostituire per mantenere una buona qualità dell’aria.
  2. Tasso di inquinamento: il tasso di inquinamento dell’aria interna è determinato dalla presenza di agenti inquinanti come polveri, vapori chimici, odori sgradevoli e umidità eccessiva. Ambienti con una maggiore produzione di inquinanti richiedono un ricambio dell’aria maggiore per rimuovere tali contaminanti.
  3. Attività umana: le attività umane all’interno di un ambiente possono influenzare significativamente il calcolo del ricambio dell’aria. Ad esempio, una cucina o una sala da pranzo possono generare fumi e odori che richiedono una ventilazione più elevata. Negli uffici, le riunioni o le attività fisiche possono aumentare la necessità di ricambio dell’aria.
  4. Densità di persone: maggiore è il numero di persone, maggiore sarà la produzione di anidride carbonica (CO2) e umidità proveniente dalla respirazione e dalla traspirazione. Questi fattori possono richiedere un ricambio dell’aria più elevato per mantenere livelli accettabili di CO2 e comfort termico.
  5. Condizioni climatiche: le condizioni climatiche esterne influenzano il ricambio dell’aria. In inverno, con temperature molto basse, la ventilazione potrebbe comportare dispersione di calore e aumento dei costi energetici, quindi è necessario trovare un equilibrio tra la qualità dell’aria interna e l’efficienza energetica.
  6. Normative e standard europei: le normative locali, nazionali ed europee forniscono linee guida specifiche per il ricambio dell’aria nei diversi tipi di ambienti. È essenziale tenere conto di queste normative per garantire la conformità di legge e la sicurezza degli occupanti.
  7. Qualità dell’aria interna: monitorare costantemente la qualità dell’aria interna può aiutare a determinare quando è necessario aumentare o ridurre il ricambio dell’aria. La presenza di sensori di qualità dell’aria può essere fondamentale per mantenere un ambiente sano.
  8. Comfort termico: la temperatura e l’umidità all’interno dell’ambiente influenzano il comfort termico degli occupanti. Una buona progettazione del sistema di ventilazione può contribuire a mantenere condizioni confortevoli senza sprechi energetici.

Considerando attentamente tutti questi fattori, è possibile determinare il ricambio dell’aria ottimale per qualsiasi tipo di ambiente, garantendo al contempo la salute e il comfort di chi lo occupa e rispettando le normative vigenti.

Ricambio dell’aria nelle abitazioni

In Italia, le normative relative al ricambio dell’aria nelle abitazioni di riferimento sono la UNI 10339:1995 e la UNI EN 16798-1:2019. Quest’ultima normativa individua quattro diverse categorie di qualità dell’aria e il ricambio d’aria dipende dalla categoria che si desidera ottenere. La norma lascia al progettista la libertà di scegliere fra diverse metodologie di calcolo: in funzione del tasso di ricambio d’aria totale per l’abitazione, della portata d’aria di estrazione per locali specifici, della portata d’aria di mandata per locali specifici.

Per ottimizzare il ricambio dell’aria in casa, è possibile utilizzare sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) o aprire periodicamente finestre e porte. È importante garantire un equilibrio tra il ricambio dell’aria e il consumo energetico, soprattutto in climi rigidi.

Ricambio dell’aria negli uffici e ambienti commerciali

Negli ambienti commerciali e uffici, la quantità di persone, il tempo trascorso all’interno dello spazio e l’attività svolta giocano un ruolo fondamentale nel calcolo del ricambio dell’aria. La normativa italiana e europea, come la UNI 10339 e la UNI EN 16798, forniscono linee guida dettagliate per la ventilazione in questi ambienti.

L’affollamento (numero di persone per metro quadro) deve essere valutato attentamente. Ad esempio, un ufficio con molte persone richiederà un ricambio d’aria più elevato rispetto a un negozio con meno affluenza. Il tipo di attività svolta può influenzare anche la quantità di inquinanti prodotti, il che richiede una maggiore ventilazione in settori come la ristorazione o l’industria chimica.

La normativa europea richiede inoltre il monitoraggio della qualità dell’aria interna per garantire un ambiente sano e sicuro per i lavoratori e i visitatori.

 

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Ricambio dell’aria negli ambienti industriali

Il ricambio dell’aria negli ambienti industriali è fondamentale per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori, nonché per ottimizzare le condizioni di produzione. Questo processo consiste nell’espellere l’aria viziata o inquinata all’interno di un ambiente industriale e nell’introdurre aria fresca dall’esterno.

L’aria contaminata da polveri, vapori tossici o agenti inquinanti può rappresentare una minaccia per la salute umana e l’efficienza delle macchine.

Pertanto, i sistemi di ricambio dell’aria industriale sono progettati per garantire un adeguato flusso d’aria e il controllo delle condizioni ambientali, inclusa la temperatura e l’umidità.

Questi sistemi spesso impiegano filtri e sistemi di purificazione dell’aria per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria introdotta negli ambienti industriali.

Il ricambio dell’aria contribuisce non solo a creare un ambiente di lavoro più salubre ma anche a ridurre i rischi di incidenti legati a sostanze pericolose. Inoltre, può contribuire all’efficienza energetica attraverso il recupero del calore, riducendo così l’impatto ambientale delle attività industriali.

Conclusioni

Il calcolo del ricambio dell’aria è un aspetto fondamentale per garantire la qualità dell’aria negli ambienti chiusi. Dalle abitazioni agli uffici ai locali commerciali e ai capannoni industriali, esistono normative specifiche che devono essere seguite per garantire un ambiente sano. È essenziale tenere conto di fattori come l’affollamento, il tipo di attività e il comfort termico per determinare il ricambio d’aria ottimale. Assicurandosi che l’aria sia adeguatamente ricambiata, possiamo creare ambienti più sani e confortevoli per vivere e lavorare.