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Inquinamento dell’aria indoor: quali sono le cause e come prevenirle?

Pubblicato da S&P          30/01/2023          Lettura: 4 min.

Sempre più spesso sentiamo parlare degli elevati livelli di inquinamento atmosferico e della qualità dell'aria che si respira nelle nostre città. Secondo l’ultimo dossier di Legambiente, nel corso del 2022 diverse città italiane (tra cui Torino, Milano, Bergamo, Padova, Parma, Bologna e Roma) hanno superato i limiti massimi di inquinamento fissati dall’OMS per la tutela della salute delle persone.

L’inquinamento atmosferico è una diretta conseguenza delle emissioni nell’atmosfera di gas e particelle derivanti dall’attività umana, sia sociale che economica, ma anche da fonti naturali. Secondo gli esperti, con l’attuale tendenza in cui i livelli delle precipitazioni sono ridotti a causa del cambiamento climatico, questa situazione è destinata a peggiorare.

Tra gli inquinanti atmosferici con diverse ripercussioni in atmosfera vi sono l’anidride solforosa o biossido di zolfo (SO2), gli ossidi di azoto (NO2, NOx), il monossido di carbonio (CO), l’ozono (O3), il particolato (compresi metalli, composti organici e inorganici secondari) e un elevato numero di composti organici volatili (COV) che hanno un impatto diretto sulla qualità della nostra vita e sul nostro ambiente.

E per quanto riguarda la qualità dell’aria indoor?

Come l’aria esterna, anche l’aria interna contiene una miscela complessa e variabile di inquinanti (sostanze chimiche, allergeni e microbi) provenienti da diverse fonti, anche esterne.

Fonti di inquinamento dell’aria indoor

Prima di stabilire le principali fonti di inquinamento dell’aria indoor, è importante chiarire che, quando ci riferiamo al concetto di aria indoor, ci riferiamo a tutti quegli ambienti non industriali, ovvero edifici residenziali, uffici, edifici pubblici come ospedali, scuole, ristoranti, teatri, ecc. dove non viene svolta alcuna attività o produzione industriale.

Questa differenziazione è essenziale poiché, in qualsiasi ambiente industriale, le fonti e le tipologie di inquinanti hanno un’origine legata all’attività industriale svolta e i livelli di inquinamento sono generalmente più elevati, richiedendo specifici sistemi di ventilazione industriale.

Per quanto riguarda gli inquinanti dell’aria indoor, sebbene alcuni di essi provengano dall’inquinamento dell’aria esterna, la maggior parte viene rilasciata all’interno dell’edificio stesso. Si stima, infatti, che l’aria interna sia in media tra le 2 e le 5 volte più inquinata di quella esterna.

Contrariamente a quel che si pensa, l’EPA (Environmental Protection Agency) stima che il 72% dell’esposizione agli inquinanti chimici avvenga negli ambienti chiusi.

cause dell'inquinamento

Esistono diversi tipi di inquinanti dell’aria indoor. Da un lato, gli inquinanti chimici come i composti organici volatili (VOC), l’anidride carbonica o il monossido di carbonio, che possono essere emessi sia da fonti umane che da fonti naturali; dall’altro, gli inquinanti biologici che possono avere origine dalla cattiva manutenzione degli impianti di climatizzazione, condizionamento e ventilazione (umidificatori, torri di raffreddamento, ecc.), o anche avere origine dall’attività umana.

In sintesi, le principali fonti di tutti questi inquinanti dell’aria interna (chimici e biologici) possono essere considerate le seguenti:

  • Le stesse persone e animali che producono naturalmente anidride carbonica, vapore acqueo, particelle e aerosol biologici.
  • Prodotti per la casa che rilasciano sostanze chimiche nell’aria, ad esempio prodotti per la pulizia, prodotti per la manutenzione dei pavimenti, tappezzeria e biancheria per la casa, deodoranti per ambienti, ecc.
  • Mobili e materiali utilizzati nella costruzione di edifici come alcuni tipi di isolanti, sigillanti, vernici, ecc.
  • Fumo di tabacco: sono migliaia i componenti derivanti dal fumo di tabacco, tra cui nicotina, nitrosammine, HPA, CO, CO2, NOx, acroleina, formaldeide e acido cianidrico.
  • Prodotti della combustione: qualsiasi apparecchio a combustione se scarsamente ventilato o con scarsa manutenzione può diventare una fonte di inquinamento dell’aria interna. Ad esempio, stufe, cucine, asciugatrici, frigoriferi e stufe a cherosene o a gas non ventilate emettono quantità di CO, CO2, NOx, SO2, particelle e formaldeide.
  • Sistemi e impianti di climatizzazione con scarsa manutenzione.
  • Gas come il radon, che si trova in natura e può penetrare negli edifici.

Oltre a tutte le fonti inquinanti citate, molti composti organici volatili (COV) provenienti da emissioni corporee e da altre fonti (prodotti per la pulizia, profumi, aerosol, ecc.) possono reagire con l’ozono troposferico, cioè presente nello strato di atmosfera più vicino al suolo, dando origine a inquinanti secondari.

Misure di controllo della qualità dell’aria indoor

Dato che la nostra salute dipende in larga misura dall’ambiente in cui viviamo e lavoriamo, diventa sempre più necessario il controllo della qualità dell’aria indoor, sia attraverso il controllo delle fonti di inquinamento quando possibile, sia attraverso l’attuazione di misure che garantiscano una qualità dell’aria ottimale.

Alcune di queste misure possono essere:

  • Utilizzare sistemi di ventilazione meccanica controllata: questo tipo di impianti, raccomandati dalle normative vigenti, ci permetteranno di ottimizzare la ventilazione delle nostre abitazioni, minimizzando anche le dispersioni energetiche e consentendoci un notevole risparmio sul riscaldamento.
  • Controllare e misurare i livelli di inquinamento dell’aria: esistono oggi vari sistemi per controllare la qualità dell’aria indoor che respiriamo, come le sonde di qualità dell’aria, il cui funzionamento si basa sull’attivazione dell’apparecchio di ventilazione quando i livelli di qualità dell’aria superano i valori precedentemente selezionati.
  • Utilizzare sistemi di filtrazione e purificazione dell’aria: negli edifici che si trovano in zone ad alto inquinamento atmosferico, è indicato l’uso di sistemi di filtrazione, poiché è frequente che gli inquinanti esterni entrino in casa attraverso i sistemi di ventilazione. I purificatori d’aria possono aiutare ad eliminare eventuali inquinanti presenti nell’aria in una determinata zona della casa o del luogo di lavoro.
  • Utilizzare materiali da costruzione sostenibili; l’uso di alcuni materiali in legno, fibra di vetro, adesivi, sigillanti o vernici può favorire il rilascio di sostanze inquinanti come formaldeide e composti organici volatili (COV). Per questo motivo è consigliabile nel processo di costruzione utilizzare materiali con certificati di sostenibilità che contribuiscano a ridurre l’inquinamento dell’aria indoor.
  • Monitorare fattori di controllo quali temperatura o umidità relativa; sia la temperatura che l’umidità relativa sono fattori che possono aggravare gli effetti causati dall’inquinamento indoor. In questo senso, controllare questi valori con igrometri sarà vantaggioso per ottenere maggiore comfort e abitabilità nei nostri spazi interni.

Con un ricambio d’aria adeguato, una regolazione opportuna degli impianti e con misure efficaci per il controllo dei livelli di inquinamento dell’aria indoor, otterremo spazi interni che ci forniscano benessere, salute e comfort.

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<![endif]–>Capitolo 1 - Composizione dell'aria
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