Nella continua ricerca di affrontare le sfide del cambiamento climatico e della sostenibilità energetica, gli edifici a energia quasi zero (nZEB) stanno emergendo come una soluzione innovativa ed essenziale nell'architettura moderna.
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Poiché l’efficienza energetica diventa una priorità a livello globale, la comprensione dell’importanza e delle caratteristiche degli nZEB è fondamentale per muoversi verso un futuro più sostenibile ed efficiente. In questo articolo approfondiamo cosa sono gli edifici a energia quasi zero, le normative che li supportano, il loro impatto sulla sostenibilità e il loro ruolo cruciale nel futuro dell’architettura.
Cosa sono gli edifici nZEB e Passivhaus?
Come abbiamo già detto, la sostenibilità e le energie rinnovabili stanno diventando un obiettivo fondamentale e l’edilizia è certamente una delle attività che sta subendo il maggior numero di cambiamenti e di normative. Per comprendere meglio le normative europee in materia, è importante chiarire le differenze nella terminologia principale degli edifici sostenibili. Concetti importanti possono essere gli edifici nZEB e lo standard tedesco Passivhaus.
Nearly Zero Energy Building (nZEB)
Nearly Zero Energy Building, o nZEB, è un termine generale utilizzato a livello europeo e internazionale per indicare edifici a bassissimo consumo energetico, in gran parte coperto da energie rinnovabili. Questo concetto mira a promuovere edifici altamente efficienti dal punto di vista energetico e sostenibili.
Standard Passivhaus
Infine, lo standard Passivhaus si concentra sul raggiungimento di un livello estremamente elevato di efficienza energetica attraverso la progettazione e la costruzione degli edifici, riducendo al minimo il fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento grazie a strategie passive (riducendo l’uso di sistemi meccanici attivi).
Regolamenti per gli edifici nZEB
Come stanno nascendo le normative sugli edifici a energia quasi zero e il loro adattamento in Italia.
La Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo ha introdotto il termine nZEB (Nearly Zero Energy Buildings) in Europa, stabilendo che tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a energia quasi zero entro la fine del 2020 e gli edifici privati entro il 2021. Nel 2018, la Direttiva (UE) 2018/844 ha esteso e aggiornato questa normativa, incorporando nuove tecnologie come l’automazione e gli indicatori intelligenti.
In sostanza, queste direttive si riducono a tre punti chiave: la prestazione energetica, in cui gli edifici devono avere una progettazione e una costruzione efficienti per raggiungere prestazioni energetiche molto elevate; l’energia rinnovabile, che implica che la poca energia consumata dagli edifici nZEB deve provenire in gran parte da fonti rinnovabili, generate all’interno o in prossimità dell’edificio stesso; e le normative nazionali, che richiedono agli Stati membri di sviluppare quadri nazionali per definire standard nZEB specifici, adattandoli alle condizioni climatiche, economiche e sociali locali.
Normativa per gli edifici nZEB in Italia
In Italia, l’adattamento del regolamento NZEB è integrato nel quadro normativo nazionale, comprendente il Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 (cosiddetto Decreto Requisiti Minimi), che stabilisce i requisiti energetici minimi per gli edifici, e il Decreto Legislativo 192/2005, modificato e integrato più volte per recepire le direttive europee. Questi regolamenti definiscono i criteri per gli edifici a energia quasi zero, introducendo nuovi requisiti chiave per il design e l’efficienza energetica.
Nel 2020, l’Italia ha elaborato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2021-2030, in linea con gli obiettivi energetici e climatici dell’Unione Europea per il 2030.
Le sezioni chiave delle normative italiane includono limiti massimi di consumo energetico, requisiti per l’involucro termico degli edifici per ridurre la domanda di riscaldamento e raffreddamento, l’obbligo di coprire parte della domanda di acqua calda sanitaria con fonti di energia rinnovabile, e l’integrazione di sistemi di generazione di energia che utilizzano tecnologie rinnovabili.
Le normative tecniche italiane, come il Decreto Ministeriale 10 marzo 2020 (cosiddetto Decreto CAM), stabiliscono anche linee guida per la progettazione, il dimensionamento, la manutenzione e l’uso efficiente degli impianti tecnici negli edifici.
Il PNIEC promuove l’edilizia sostenibile e la decarbonizzazione del settore edilizio, incoraggiando l’uso di materiali sostenibili e tecnologie efficienti.
Importanza degli edifici nZEB
Gli edifici a energia quasi zero sono fondamentali per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra. La loro realizzazione migliora la qualità dell’aria interna, riduce i costi operativi e contribuisce in modo significativo agli obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea. Inoltre, promuovono l’innovazione nel settore edilizio e l’uso di tecnologie avanzate, creando ambienti più sani e confortevoli per gli occupanti.
Il ruolo degli edifici a energia quasi zero nel futuro dell’architettura sostenibile
Gli edifici nZEB svolgono un ruolo chiave nel futuro dell’architettura sostenibile. Progettati per ridurre al minimo il consumo energetico e massimizzare l’uso di energie rinnovabili, questi edifici stabiliscono nuovi standard di efficienza e sostenibilità. La loro realizzazione contribuisce a ridurre in modo significativo le emissioni di CO2, sostenendo gli obiettivi globali di decarbonizzazione. Inoltre, incoraggiano l’adozione di tecnologie avanzate e di pratiche edilizie innovative, favorendo lo sviluppo di un ambiente costruito più resiliente e rispettoso dell’ambiente. Gli edifici a energia quasi zero non solo migliorano la qualità della vita degli occupanti, ma promuovono anche la sostenibilità economica e ambientale a lungo termine.
Soler & Palau è all’avanguardia nell’implementazione di soluzioni di ventilazione che integrano i principi degli edifici nZEB, garantendo spazi non solo efficienti dal punto di vista energetico, ma anche sani e confortevoli per gli occupanti.