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Ventilazione nei locali commerciali: come progettarne l’installazione

Pubblicato da S&P          31/05/2022          Lettura: 3 min.

La qualità dell’aria negli ambienti commerciali è un fattore cruciale per la salute, il comfort e la produttività delle persone che li frequentano. Tuttavia, progettare un sistema di ventilazione commerciale efficace e conforme alla normativa non è un compito semplice. Richiede di considerare diversi aspetti tecnici, economici e ambientali. In questo articolo, vi spieghiamo di cosa bisogna tener conto quando si progetta un sistema di ventilazione commerciale.

Cosa dice la normativa sulla ventilazione di un locale commerciale?

Per conoscere i requisiti normativi in termini di benessere termico e qualità dell’aria indoor per la ventilazione commerciale, facciamo riferimento alla UNI 10339.

La norma nel Prospetto III, in funzione della destinazione d’uso dell’edificio, specifica il ricambio da garantire in funzione del numero di persone o della superficie o in termini di ricambi orari. Per gli edifici non residenziale andremo ad individuare le diverse classi di qualità dell’aria indoor facendo riferimento anche alla norma UNI-EN 13779 e alla UNI EN 16798-3 che l’ha sostituita.

Secondo la norma, per fornire una portata d’aria esterna sufficiente bisogna disporre di un sistema di ventilazione. Ciò deve evitare, nei diversi luoghi in cui si svolge qualche attività umana, la formazione di elevate concentrazioni di inquinanti.

 

Classificazione della qualità dell’aria

In funzione dell’uso dell’edificio o dei locali, la qualità dell’aria indoor viene classificata in quattro categorie principali:

  • IDA 1 – Alta qualità dell’aria interna: applicabile a ospedali, cliniche, laboratori e asili nido.
  • IDA 2 – Media qualità dell’aria interna: applicabile a uffici, residenze (locali comuni di alberghi e simili, residenze per anziani e studenti), sale di lettura, musei, aule di tribunale, aule didattiche e piscine.
  • IDA 3 – Modesta qualità dell’aria interna: applicabile a edifici commerciali, cinema, teatri, sale riunioni, camere d’albergo e simili, ristoranti, caffè, bar, sale per feste, palestre, impianti sportivi (escluse le piscine) e sale computer.
  • IDA 4 – Bassa qualità dell’aria interna.

 

Metodi di calcolo della qualità dell’aria

Una volta definita la classe di qualità dell’aria indoor, si possono individuare cinque differenti metodi di calcolo della portata in funzione dell’attività sviluppata nel locale o edificio, del livello di inquinanti, della concentrazione di CO2 e tenendo anche conto se si tratta di spazi nei quali sia permesso fumare.

I cinque metodi sono:

  • Metodo indiretto della portata d’aria esterna per persona. Per gli spazi interni in cui l’attività metabolica è intorno agli 1,2 met (equivalente metabolico dell’attività MET: indicatore che stima l’energia utilizzata dal corpo durante un’attività rispetto alla condizione di riposo), la produzione di inquinanti da fonti diverse dall’essere umano è bassa e non è consentito fumare. Nel caso di luoghi dove fosse consentito fumare, i valori di portata saranno almeno il doppio.
  • Metodo diretto per qualità dell’aria percepita.
  • Metodo diretto per concentrazione di CO2. Consigliato nei locali con elevata attività metabolica (sale per feste, locali sportivi, ecc.) nei quali non sia permesso fumare.
  • Metodo indiretto della portata d’aria per unità di superficie. Per spazi non utilizzati per prolungata presenza umana.
  • Metodo di diluizione. Applicabile quando in un locale sono note le emissioni di specifici materiali inquinanti.

 

Sistemi di ventilazione nei locali commerciali

Quando si progetta il sistema più adatto per un locale o un edificio commerciale, e si tiene conto degli aspetti normativi esposti precedentemente, dovremo tenere presente che:

  • Il sistema di ventilazione deve essere meccanico, in modo che la portata d’aria esterna sia sufficiente in funzione dei requisiti dell’attività svolta. Questo sistema deve garantire l’adeguata qualità dell’aria indoor ed evitare la concentrazione di inquinanti.
  • L’aria esterna deve essere filtrata prima di essere introdotta nei locali o nella stanza.
  • È preferibile installare un recuperatore di energia dell’aria espulsa nei sistemi di climatizzazione degli edifici nei quali la portata d’aria espulsa all’esterno meccanicamente sia superiore a 0,5 m³/s.
  • Sfruttare le condizioni termiche all’esterno mediante Free Cooling, purché siano idonee per raffrescare il locale o la stanza mediante l’uso del sistema di ventilazione, potendo usare per questa funzione il by-pass incluso nei recuperatori di calore.

 

In conclusione, per scegliere il sistema di ventilazione più adatto per un locale commerciale, si dovrà esaminare ogni caso in funzione delle necessità di immissione ed estrazione.

Potremo controllare la qualità dell’aria richiesta grazie all’utilizzo di sensori per la qualità dell’aria interna come l’Airsens CO2, ma anche altri inquinanti mediante sensori specifici come l’Airsens VOC.

Un altro fattore da tenere in considerazione è il livello di rumorosità consentito. In questo caso le barriere d’aria sono la soluzione ideale anche per evitare le perdite di calore attraverso l’apertura di porte di grandi dimensioni.

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