L’efficienza energetica nelle abitazioni e negli edifici non comporta solo un risparmio significativo sui costi energetici, ma contribuisce anche in modo cruciale alla riduzione dell’impatto ambientale globale.Dal giugno 2013, la normativa europea richiede il certificato energetico per tutte le abitazioni, uffici o locali che vengano venduti o affittati, segnando un passo importante verso la promozione di costruzioni sostenibili.

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Questa certificazione energetica degli edifici non va confusa con i Certificati di Risparmio Energetico (CRE); questi ultimi non sono obbligatori, ma offrono un valore economico attestando la quantità di energia risparmiata grazie all’implementazione di misure di efficienza energetica.
¿Cos’è il certificato di efficienza energetica?
Il certificato di efficienza energetica è un documento ufficiale e obbligatorio che fornisce una misura quantitativa delle prestazioni energetiche di un immobile. Questa certificazione è indispensabile nelle transazioni immobiliari, sia per la vendita che per l’affitto, ed è uno strumento fondamentale per promuovere l’efficienza energetica nel settore edilizio. In Italia, in base al Decreto Legislativo 192/2005 e successive modifiche, il certificato di prestazione energetica (APE) è obbligatorio per i proprietari che desiderano vendere o affittare un immobile.
La classificazione energetica di un’abitazione si determina valutando il consumo annuo di energia necessario per mantenere condizioni normali di utilizzo e occupazione. Questa valutazione tiene conto di elementi come il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione e la produzione di acqua calda sanitaria dell’edificio.
Il processo di certificazione deve essere svolto da un tecnico abilitato, che analizza l’edificio utilizzando metodologie standardizzate e considerando sia l’involucro termico dell’edificio sia i suoi impianti energetici. Il risultato di questa analisi viene riportato nel certificato di efficienza energetica, che include non solo la classificazione energetica dell’edificio ma anche raccomandazioni pratiche per migliorarne l’efficienza.
¿Quali sono i livelli di efficienza energetica degli edifici?
La classificazione energetica degli edifici è rappresentata con una scala alfabetica dalla A alla G, accompagnata da un codice colore che va dal verde (massima efficienza) al rosso (minima efficienza). Questa scala, mostrata nella tabella energetica del certificato, riflette sia il consumo di energia sia le emissioni di CO₂. Di seguito, i significati di ciascun livello:
- Certificato energetico A: È il livello più alto. Rappresenta edifici a consumo quasi nullo o molto basso, con un eccellente isolamento e l’utilizzo di energie rinnovabili. Un edificio con certificazione A può consumare fino al 90% in meno rispetto a uno classificato G.
- Certificato energetico B: Indica un’efficienza molto elevata, anche se leggermente inferiore rispetto alla classe A. Questi edifici hanno solitamente un buon isolamento termico e impianti efficienti.
- Classe energetica C: Rappresenta un’efficienza superiore alla media. Gli edifici di nuova costruzione raggiungono spesso almeno questo livello.
- Classe energetica D: Corrisponde a un livello medio di efficienza energetica. È comune nelle abitazioni costruite dopo l’anno 2000 che rispettano le normative termiche basilari.
- Classe energetica E: La maggior parte del patrimonio immobiliare italiano è costituito da edifici costruiti prima del 1990, molti dei quali necessitano di interventi di riqualificazione energetica. Un edificio con classe E presenta un consumo energetico piuttosto elevato e ampie possibilità di miglioramento.
- Classe energetica F: Indica una bassa efficienza energetica. Tipica di edifici datati, con impianti obsoleti e scarso isolamento.
- Classe energetica G: È il livello più basso della scala, rappresentando un consumo energetico molto alto e forti emissioni di CO₂. Questi edifici sono i meno efficienti e richiedono interventi significativi per migliorare le loro prestazioni energetiche.
La tabella energetica del certificato offre una rappresentazione visiva chiara di questi livelli, permettendo a proprietari, acquirenti o inquilini di comprendere facilmente il rendimento energetico dell’immobile.
Qualificazione | Consumo Energetico | Emissioni di CO2 |
A | < 55 kWh/m2 anno | < 15 kg CO2 /m2 anno |
B | 55-85 kWh/m2 anno | 15-25 kg CO2 /m2 anno |
C | 85-125 kWh/m2 anno | 25-40 kg CO2 /m2 anno |
D | 125-175 kWh/m2 anno | 40-55 kg CO2 /m2 anno |
E | 175-230 kWh/m2 anno | 55-85 kg CO2 /m2 anno |
F | 230-275 kWh/m2 anno | 85-105 kg CO2 /m2 anno |
G | ≥ 275 kWh/m2 anno | ≥ 105 kg CO2 /m2 anno |
Valori indicativi secondo la normativa vigente. Consultare un tecnico certificatore per valori specifici.
Processo di valutazione per la certificazione
Come accennato, il processo di valutazione per ottenere il certificato di efficienza energetica di un edificio è meticoloso e richiede l’intervento di un tecnico qualificato. Questo tecnico, generalmente un architetto, un ingegnere o uno specialista in edilizia, realizza una valutazione dettagliata delle caratteristiche energetiche dell’immobile. La valutazione inizia con l’analisi dell’involucro termico dell’edificio – muri, finestre, tetti e pavimenti – valutando la sua capacità di trattenere il calore in inverno e mantenere il fresco in estate.
Il tecnico analizza anche i sistemi di riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria e illuminazione, per determinarne l’efficienza energetica. Questa analisi viene effettuata in condizioni standard di utilizzo, affinché il consumo energetico misurato rifletta un uso tipico dell’edificio durante un anno. I risultati vengono confrontati con una banca dati di edifici simili per stabilire la classificazione energetica su una scala dalla A (molto efficiente) alla G (poco efficiente).
Oltre all’analisi tecnica, il processo include la raccolta di dati sul comportamento energetico dell’edificio tramite bollette, ispezioni in loco e, in alcuni casi, l’uso di strumenti specializzati per misurare il consumo energetico reale. Ciò consente al tecnico di offrire raccomandazioni specifiche e basate su prove per migliorare l’efficienza energetica dell’immobile.
Etichetta del certificato energetico
Al termine del processo, il tecnico redige il certificato che include l’etichetta energetica dell’edificio e un rapporto con le raccomandazioni di miglioramento. Questo documento è essenziale per i proprietari che desiderano vendere o affittare l’immobile, poiché informa i potenziali acquirenti o inquilini sull’efficienza energetica dell’edificio.

Indicatori di efficienza energetica
La classificazione energetica di un’abitazione si esprime attraverso diversi indicatori che permettono di spiegare le ragioni di un buon o cattivo comportamento energetico di un edificio e forniscono informazioni utili per proporre raccomandazioni volte a migliorarne le prestazioni.
Questi indicatori, calcolati su base annua e riferiti all’unità di superficie utile dell’immobile, derivano dall’energia consumata dall’edificio per soddisfare, in determinate condizioni climatiche, le necessità associate a un funzionamento e a un’occupazione normali.
Gli indicatori includono l’energia consumata per: riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione, L’obiettivo è mantenere condizioni di comfort termico e luminoso, così come una buona qualità dell’aria interna.
Indicatori principali o globali di efficienza energetica
- Le emissioni annuali di CO₂, espresse in kg per m² di superficie utile dell’edificio.
- Il consumo annuo di energia primaria non rinnovabile, espresso in kWh per m² di superficie utile dell’edificio.
Questi indicatori principali tengono anche conto della riduzione delle emissioni o del consumo di energia primaria non rinnovabile derivante dall’impiego di fonti di energia rinnovabile.
Indicatori complementari di efficienza energetica
Gli indicatori complementari di efficienza energetica, anch’essi calcolati su base annua e riferiti all’unità di superficie utile dell’edificio, sono i seguenti:
- Il consumo annuo di energia primaria non rinnovabile per i servizi principali dell’edificio.
- Le emissioni annuali di CO₂ relative ai servizi principali dell’edificio.
- L’energia richiesta dall’edificio per ciascuno dei suoi servizi principali.
Questi indicatori complementari aiutano a spiegare le cause di un comportamento energetico positivo o negativo dell’edificio e forniscono pertanto informazioni utili per individuare misure efficaci di miglioramento.
Per gli edifici di nuova costruzione, gli indicatori energetici vengono determinati mediante una metodologia di calcolo che, in linea generale, integra i seguenti elementi:
- La disposizione e orientamento dell’edificio.
- Le caratteristiche termiche dell’involucro edilizio.
- Le caratteristiche degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda, raffrescamento, ventilazione e illuminazione artificiale.
Inoltre, si considerano i sistemi solari passivi, la protezione solare, la ventilazione e altri aspetti legati all’impiego di energie rinnovabili, sui quali la normativa pone particolare attenzione.
Miglioramenti e raccomandazioni per la classificazione energetica
Una volta effettuata l’analisi energetica e ottenuta la classificazione iniziale dell’edificio, il certificato di efficienza energetica include una serie di raccomandazioni volte a migliorare l’efficienza energetica dell’immobile. Queste raccomandazioni sono proposte specifiche basate sui risultati della valutazione e sono progettate per aumentare la classe energetica dell’edificio, ottimizzando il consumo e riducendo le emissioni di CO₂.
I miglioramenti suggeriti si concentrano solitamente su diversi aspetti chiave dell’edificio. In primo luogo, si affronta l’involucro termico, con proposte per migliorare l’isolamento di pareti, tetti e pavimenti, nonché la sostituzione o il miglioramento degli infissi e dei vetri per ridurre la dispersione di calore. Questi interventi possono ridurre in modo significativo la domanda di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.
Inoltre, si raccomanda l’aggiornamento dei sistemi di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria, optando per soluzioni più efficienti come caldaie a condensazione, pompe di calore o persino sistemi che utilizzano energie rinnovabili come il solare termico o la biomassa. Si suggerisce anche l’implementazione di sistemi di ventilazione meccanica con recupero di calore, che possono migliorare sensibilmente la qualità dell’aria interna riducendo al contempo il fabbisogno di riscaldamento aggiuntivo.
Infine, si prende in considerazione l’installazione di sistemi di gestione e controllo dell’energia, che consentono un monitoraggio e una regolazione più efficaci dei consumi energetici, garantendo che l’edificio operi sempre in modo ottimale.
Queste misure, sebbene non obbligatorie, offrono vantaggi sia economici che ambientali, facilitando un ritorno dell’investimento grazie al risparmio energetico a lungo termine.
Aiuti europei Next Generation
Per facilitare la transizione verso l’efficienza energetica, l’Unione Europea offre gli Aiuti Europei Next Generation, che sovvenzionano parte del costo dei sistemi di ventilazione meccanica controllata, tra altre tecnologie sostenibili.
Questi aiuti rappresentano un’ottima opportunità per professionisti e imprese del settore per migliorare la sostenibilità dei propri progetti, garantendo il rispetto della normativa vigente e migliorando la classe energetica degli edifici. A tal fine, è essenziale conoscere i requisiti, le scadenze e le condizioni. Per maggiori informazioni su come migliorare l’efficienza energetica ed esplorare soluzioni di ventilazione efficiente conformi alle normative europee, non esitare a contattare il nostro team di S&P.