Conosciamo tutti l'effetto per cui il ghiaccio, quando viene riscaldato, si scioglie e si trasforma da solido in acqua liquida, e come quest'ultima si trasforma in vapore al di sopra di una certa temperatura. Il calore latente si riferisce all'energia necessaria a una sostanza per cambiare stato. Quando questo cambiamento comporta il passaggio da una fase solida a una liquida, si parla di calore latente di fusione, mentre quando il cambiamento avviene da uno stato liquido a uno gassoso, si parla di calore latente di vaporizzazione.

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Cambiamenti di stato dei corpi
Ad esempio, se si applica del calore a un pezzo di ghiaccio e questo inizia a salire di temperatura, quando raggiunge gli 0ºC passa dallo stato solido a quello liquido. Questa temperatura non cambierà, anche se si continua ad applicare il calore, finché il ghiaccio non si sarà completamente sciolto. Una volta sciolta, l’acqua inizierà nuovamente a salire di temperatura fino a raggiungere i 100 ºC, dove avviene il cambiamento di fase verso la vaporizzazione, mantenendo la temperatura stabile fino alla completa evaporazione dell’acqua.
Il termine latente, dal latino che significa nascosto o celato, è usato per descrivere questo fenomeno, poiché non si percepisce alcun aumento di temperatura durante il cambiamento di fase, nonostante l’aggiunta di calore.
Questa energia sotto forma di calore latente produce il cambiamento di stato dei corpi e questa successione di fasi si riproduce in modo abituale in tutte le sostanze in natura.
Cambiamenti di stato dei corpi
I cambiamenti di stato in senso inverso, cioè la condensazione e la solidificazione, sono processi esotermici, cioè restituiscono la stessa quantità di calore necessaria per la fusione e l’evaporazione.
Il calore latente è uguale per tutte le sostanze?
La risposta è no. Ogni sostanza o corpo ha i propri calori latenti di fusione e vaporizzazione, poiché questi processi sono direttamente correlati alla struttura molecolare di ciascun elemento.
Il calore QQQ necessario affinché una massa mmm di una sostanza cambi fase è pari a Q=mLQ = mLQ=mL, dove LLL è chiamato calore latente della sostanza e dipende dal tipo di cambiamento di fase. Per ogni processo di cambiamento di stato esiste un diverso calore latente (ad esempio, calore latente di fusione, vaporizzazione, condensazione, ecc.)
Nel caso dell’acqua, per passare da solido (ghiaccio) a liquido a 0°C sono necessari 334 J/kg. Per passare da liquido a vapore a 100°C, sono necessari 2.260 J/kg. Tutti i calori latenti sono parametri caratteristici di ogni sostanza e il loro valore dipende dalla pressione alla quale avviene il cambiamento di fase.
Nel sistema internazionale, il calore latente si misura in J/kg.
Il calore latente e la sua formula nei sistemi di climatizzazione
Conoscere la formula del calore latente è fondamentale per effettuare calcoli accurati nei sistemi di condizionamento dell’aria. Utilizzando la formula Q=mLQ = mLQ=mL, possiamo determinare la quantità di energia necessaria per cambiare lo stato di una sostanza nel nostro sistema, garantendo una climatizzazione efficiente e adeguata.
Ad esempio, quando si progetta un impianto di climatizzazione che prevede l’umidificazione o la deumidificazione dell’aria, è essenziale calcolare correttamente il calore latente per garantire che il sistema funzioni in modo ottimale, evitando sia il surriscaldamento che il sottoraffreddamento.
Ma questo è solo uno dei calcoli che devono essere eseguiti quando si progetta un impianto di ventilazione o di condizionamento, altri calcoli che i professionisti devono eseguire includono:
- Calcolo dei carichi termici
- Calcolo dei condotti di ventilazione
- Calcolo della portata (con e senza regolazioni)
- Calcolo del ricambio d’aria di uno spazio
Se avete bisogno di aiuto per la progettazione del vostro progetto di ventilazione, non esitate a contattarci: il nostro team tecnico si occuperà dei calcoli per voi.
Calore sensibile e calore specifico
A differenza del calore latente, il calore sensibile è il calore che un corpo riceve e che fa aumentare la sua temperatura senza alterare la sua struttura molecolare e quindi il suo stato. La quantità di calore necessaria per riscaldare (o raffreddare) un corpo è direttamente proporzionale alla sua massa e alla differenza di temperatura.
La costante di proporzionalità è il cosiddetto calore specifico. In altre parole, il calore specifico di una sostanza può essere definito come la quantità di calore che deve essere fornita a una massa unitaria (1 kg) di quella sostanza per aumentare la sua temperatura di 1 grado.
Va notato che il calore specifico di ogni sostanza è diverso e varia a seconda della sua temperatura. Pertanto, non sarà necessaria la stessa energia per aumentare la temperatura di 1 kg di rame di 1 grado rispetto a 1 kg di alluminio.
In sintesi, la comprensione dei concetti di calore latente, calore latente di fusione, calore latente di vaporizzazione e della sua formula, nonché del calore sensibile, è fondamentale per progettare sistemi di climatizzazione efficienti e sostenibili.