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La sostenibilità nell’architettura e nell’edilizia

Pubblicato da S&P          19/12/2022          Lettura: 3 min.

Nei settori dell’architettura e dell’edilizia è sempre più comune parlare di "sostenibilità". Andremo ad analizzare quale implicazione e quale significato ha questo concetto, soprattutto in termini di ciò che deve essere fatto per rendere un edificio sostenibile.

In primo luogo è importante farsi un’idea della domanda di energia e le risorse necessarie per un edificio: secondo un recente studio pubblicato dalla Commissione Europea, in Europa gli edifici residenziali sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra derivanti dall’energia. In Italia, secondo gli ultimi dati dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il settore residenziale con il 27,9% è il secondo settore che consuma maggiormente energia (il primo è quello dei trasporti con il 31,7%), con consumi in larga parte dovuti al riscaldamento (69%), all’uso di elettrodomestici (13%) e di acqua calda (11%).

Sulla base di questa situazione, definiamo l’architettura sostenibile come quella che:

  • garantisce un livello massimo di benessere e sviluppo dei cittadini;
  • utilizza le risorse in maniera sostenibile, garantendo il benessere anche delle generazioni future;
  • si integra con la natura in modo più efficace ed efficiente.

Strategie per ottenere un edificio sostenibile

Non si può parlare di edificio sostenibile senza una prospettiva multi-obiettivo. Infatti, per avere un edificio sostenibile si possono adottare una serie di strategie fondamentali e complementari:

  • ottimizzare nell’edificio l’uso dei materiali e delle risorse;
  • aumentare al massimo la qualità di vita degli occupanti;
  • diminuire il consumo energetico nell’edificio;
  • implementare quanto possibile energie rinnovabili;
  • ridurre le emissioni di inquinanti;
  • diminuire la generazione di rifiuti;
  • diminuire le risorse necessarie per l’utilizzo e la manutenzione dell’edificio;
  • si integra in modo sostenibile nell’area urbana, riducendo il più possibile l’uso del suolo;
  • evitare l’uso speculativo del suolo e del territorio.

 

Livelli in base al campo energetico

Concentrandoci sul campo energetico esistono tre livelli di edilizia sostenibile:

  1. edifici efficienti: riducono il consumo energetico;
  2. edifici autosufficienti: generano l’energia che consumano;
  3. edifici generatori: generano più energia di quella che consumano.

In un edificio, il fabbisogno energetico finale equivale al quoziente tra il fabbisogno dell’edificio e le prestazioni delle apparecchiature e degli impianti, specificando per ciascuno di essi: energia termica, impianti di refrigerazione, impianti di acqua calda sanitaria, illuminazione e ventilazione.

In questo aspetto la ventilazione gioca un ruolo fondamentale poiché è necessaria per rispettare quanto abbiamo precedentemente indicato in merito alla salute e all’adeguato livello di comfort per gli utenti, ma gioca anche un ruolo fondamentale nella richiesta di energia. L’aria di rinnovo o di ventilazione immessa nell’edificio serve a garantire adeguati livelli di qualità dell’aria indoor all’interno dell’edificio. Il problema si pone quando viene immesso alle condizioni esterne, in quanto l’aria deve essere poi trattata per ottenere le condizioni di comfort interno, con un conseguente carico energetico. Mantenere il giusto compromesso tra ventilazione e climatizzazione è la migliore garanzia di livelli di sostenibilità totale dal punto di vista energetico.

Se scegliamo di soddisfare tale domanda di ventilazione attraverso l’uso di un sistema meccanico, è possibile installare apparecchiature di ventilazione poco efficienti oppure apparecchiature più efficienti con i migliori indicatori di efficienza energetica.

Nel caso degli edifici, i migliori sistemi da utilizzare sono i sistemi di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) con recupero di calore, che integrando uno scambiatore di calore, riducono sensibilmente il consumo di energia per riscaldare (o raffrescare) l’abitazione. Ancora meglio se il sistema di VMC con recupero di calore è basato su sistemi di ventilazione che assicurano che venga immessa solo l’aria di ventilazione necessaria in un determinato momento (nota come Demand Controlled Ventilation DCV). Con i sistemi DCV il fabbisogno termico dell’edificio si riduce, poiché non viene introdotta aria in eccesso. Inoltre, per quanto riguarda i sistemi di ventilazione, questa tecnologia ridurrà ulteriormente il consumo energetico se saranno dotati di ventilatori ad alta efficienza energetica. Questi sistemi di ventilazione altamente efficienti contribuiscono a ridurre l’energia finale richiesta, rendendo così l’edificio complessivamente più sostenibile. Non c’è sostenibilità senza affrontare tutti gli elementi dell’edificio e gestendoli in modo interconnesso.

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